Cosa sono le diatomee?
Le diatomee sono un tipo di alga unicellulare che si trova comunemente negli acquari d’acqua dolce e marina. Sono caratterizzate da un guscio di silice (biossido di silicio), che conferisce loro una struttura robusta e unica. In acquario, si manifestano tipicamente come una patina marrone o dorata che ricopre le superfici, come vetri, rocce e piante.
Perché compaiono le diatomee?

- Silicati: La principale causa della proliferazione delle diatomee è la presenza di silicati nell’acqua. Questi possono provenire dall’acqua di rubinetto, dal substrato o da altri materiali introdotti nell’acquario.
- Acquari nuovi: Gli acquari appena allestiti sono particolarmente soggetti alla comparsa di diatomee, poiché il ciclo dell’azoto non è ancora stabilizzato e i livelli di silicati possono essere elevati.
- Illuminazione: Una luce insufficiente, troppo intensa o con uno spettro luminoso inadeguato può favorire la crescita delle diatomee. Uno spettro tendente al giallo/arancione (temperatura di colore inferiore ai 6000K) sembra favorirne lo sviluppo.
- Squilibri nutrizionali: Anche uno squilibrio tra nutrienti, come nitrati e fosfati, può contribuire alla loro comparsa.
Come si alimentano le diatomee?
- Le diatomee sono organismi fotosintetici, il che significa che utilizzano la luce per produrre energia.
- Assorbono i silicati dall’acqua per costruire i loro gusci.
- Si nutrono anche di altri nutrienti presenti nell’acqua, come nitrati e fosfati.
Ciclo di vita delle diatomee

- Le diatomee si riproducono principalmente per divisione cellulare.
- Quando una diatomea si divide, ogni cellula figlia eredita metà del guscio originale e ne forma una nuova metà.
- Questo processo porta a una graduale riduzione delle dimensioni delle cellule nel corso delle generazioni.
- Quando le cellule diventano troppo piccole, si riproducono sessualmente per ripristinare le dimensioni originali.
Come sconfiggere le diatomee
- Ridurre i silicati:
Utilizzare acqua di osmosi inversa o deionizzata per i cambi d’acqua.
Utilizzare resine a scambio ionico specifiche per la rimozione dei silicati. - Ottimizzare l’illuminazion e:
Fornire un’illuminazione adeguata in termini di intensità e spettro luminoso (6500K-7500K preferibilmente).
Evitare lampade vecchie che potrebbero emettere uno spettro sbilanciato.
Regolare il fotoperiodo (durata dell’illuminazione) tra 6-8 ore giornaliere in caso di forte presenza di diatomee. - Mantenere l’equilibrio nutrizionale:
Eseguire regolari cambi d’acqua per ridurre i livelli di nutrienti.
Evitare la sovralimentazione dei pesci.
Avere un buon numero di piante che consumino i silicati e competano con le alghe. - Pulizia meccanica:
Rimuovere manualmente le diatomee dalle superfici con un raschietto per vetri o una spugna.
Sifonare il substrato per rimuovere i detriti. - Introdurre organismi che si nutrono di diatomee:
Alcuni pesci, come gli Otocinclus, e alcuni gasteropodi, come le Neritine, si nutrono di diatomee.
Perché i prodotti non sono efficaci o non risolvono il problema alla radice?
Molti prodotti antialghe presenti sul mercato agiscono solo sui sintomi, eliminando temporaneamente le diatomee, ma non risolvendo la causa sottostante. Se i livelli di silicati rimangono elevati o l’illuminazione non è adeguata, le diatomee torneranno a proliferare.
Consigli aggiuntivi
- Mantenere una buona igiene dell’acquario, effettuando regolari cambi d’acqua e pulendo il substrato.
- Introdurre piante a crescita rapida, che competono con le diatomee per i nutrienti.
- Monitorare i livelli di silicati, nitrati e fosfati nell’acqua per individuare eventuali squilibri.
- Avere pazienza: specialmente in acquari appena allestiti, le diatomee tendono a scomparire da sole con il tempo una volta stabilizzato l’ecosistema.