Tra le piante più popolari nell’ambiente dell’acquariofilia, il Ceratophyllum si distingue per la sua ampia diffusione, la facilità di coltivazione e le straordinarie capacità di contrasto alle alghe. Il suo nome compare innumerevoli volte nei forum dedicati agli appassionati di acquari, ed è tra le specie più consigliate sia ai principianti che agli esperti.
Una storia secolare
Questa pianta, la cui classificazione risale ai tempi di Linneo nel 1763, è rimasta sostanzialmente immutata da allora. Tra le varietà più conosciute, troviamo il Ceratophyllum demersum e il Ceratophyllum submersum, estremamente simili tra loro e coltivati prevalentemente negli acquari. Nonostante nel corso degli anni siano stati condotti numerosi studi su questa specie, la sua tassonomia non ha subito particolari revisioni.
Il nome “Ceratophyllum” ha origini greche: keras significa “corna”, mentre phyllum sta per “foglia”. Questa denominazione descrive perfettamente la particolare morfologia delle sue foglie, sottili e appuntite.

Differenze tra le due specie principali
Le due varianti più comuni, il demersum e il submersum, presentano alcune differenze:
- Il demersum è caratterizzato da una crescita più fitta e una colorazione verde scura in condizioni di luce intensa. Può sopravvivere anche a temperature molto basse, fino a 10°C o meno, rendendolo adatto anche a laghetti all’aperto.
- Il submersum, invece, è una specie tropicale, più delicata e meno diffusa, che non tollera temperature inferiori ai 16-18°C.
Il ruolo del Ceratophyllum nel controllo delle alghe
Uno degli aspetti più interessanti di questa pianta è la sua capacità di limitare la crescita delle alghe grazie al fenomeno dell’allelopatia. Studi condotti all’inizio degli anni 2000 hanno dimostrato che il Ceratophyllum rilascia sostanze chimiche che inibiscono lo sviluppo delle alghe e di altre piante concorrenti. Questo effetto è stato confermato da esperimenti scientifici, nei quali la presenza di Ceratophyllum ha portato alla drastica riduzione della proliferazione algale.
Assorbimento di nutrienti
Questa pianta è nota per la sua rapidità nell’assorbire nitrati e fosfati dall’acqua, contribuendo a mantenerla più pulita. Tuttavia, come ogni organismo vivente, il Ceratophyllum è soggetto alla Legge di Liebig: se un nutriente essenziale scarseggia, la sua crescita si blocca. È quindi fondamentale bilanciare correttamente i parametri chimici dell’acquario per sfruttare al massimo le sue capacità depurative.
Origini e diffusione
Il Ceratophyllum è presente in quasi tutte le zone umide del mondo, con l’eccezione dell’Amazzonia. Si è adattato a condizioni ambientali molto diverse, dalle acque dure e alcaline dei laghi africani fino a quelle temperate del Nord America. La sua diffusione sembra essere avvenuta in modo naturale, attraverso il trasporto di frammenti da parte di uccelli e correnti, piuttosto che per opera dell’uomo.

Esigenze di luce e CO2
Una delle ragioni per cui questa pianta è così apprezzata è la sua capacità di adattarsi a diversi livelli di illuminazione e alla presenza o meno di anidride carbonica. In acquario, il Ceratophyllum demersum tende a crescere vicino alla superficie, dove sfrutta al massimo la luce disponibile e l’anidride carbonica atmosferica. Con un’illuminazione intensa, la pianta può assumere colorazioni che variano dal verde brillante fino a tonalità giallastre o rossastre, grazie alla produzione di carotenoidi.
Modalità di coltivazione
Essendo una pianta priva di radici, il Ceratophyllum può essere coltivato in due modi:
- Galleggiante, come avviene in natura, lasciandolo libero di svilupparsi sulla superficie dell’acqua.
- Ancora sul fondo, utilizzando piccoli trucchi per mantenerlo fermo, come l’uso di cannolicchi ceramici, spezzoni di tubo o l’ancoraggio a legni e rocce tramite filo da pesca.
Per la potatura, si consiglia di tagliare la pianta dalla base, poiché le nuove parti crescono più rigogliose.
Fertilizzazione e compatibilità
Questa specie è estremamente adattabile e in grado di tollerare diversi livelli di nutrienti. Assorbe il ferro, lo zolfo e il calcio in base alla loro disponibilità nell’acqua, modificando di conseguenza la sua struttura. Grazie alla sua flessibilità, è perfetta per chi è alle prime armi nell’acquariofilia.
Per quanto riguarda la compatibilità con altre piante, è bene prestare attenzione all’allelopatia: alcune specie potrebbero risentire negativamente della sua presenza, come l’Egeria densa o la Cabomba caroliniana. Tuttavia, non risultano interazioni significative con la maggior parte delle piante provenienti dal Sud-Est asiatico.
Conclusione
Il Ceratophyllum è una pianta eccezionale, versatile e utilissima per il mantenimento dell’equilibrio dell’acquario. Facile da coltivare, aiuta a ridurre le alghe e a migliorare la qualità dell’acqua assorbendo gli inquinanti. Per chiunque voglia un acquario rigoglioso e sano, questa pianta rappresenta una scelta quasi obbligata.